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Una piccola grande storia di famiglia

di Pippo Musso

Buon giorno cari lettori, oggi -giusto per cambiare- vi voglio parlare di Perla, il mio dolce chiwawa che ormai vive con noi e ci fa felicemente compagnia da dieci anni. Ma la storia con Perla comincia così.

Pur piacendoci tanto, siamo sempre stati contrari a tenere un animale in casa per via del grande lavoro che comporta l’occuparsene.
Come al solito mia figlia Marica  non ascolta il parere dei suoi genitori e fa sempre di testa sua.  Un bel giorno ha creduto di farci una bella sorpresa arrivando a casa con una minuscola scatoletta di cartone di circa trenta centimetri di lunghezza per quindici di altezza. Quando ha messo dentro la mano abbiamo pensato che stesse tirando fuori un regalino per mia moglie, ma invece (ahimè, che amara sorpresa!)  il “regalino” era un tenerissimo cagnolino nero con il petto bianco, a cui spiccavano grandi orecchie diritte e più grosse della sua testolina. Stava lì impalato e più che un cane sembrava un pipistrello! Oddio, ad essere sinceri, non è che fosse proprio una grande bellezza… Comunque, a parte questo particolare, mia moglie si è subito arrabbiata chiedendo irritata  “ Di chi è questo cane?!” e mia figlia evasiva dice “Hai visto quanto è bella? E tua!”

Mia moglie sempre più su tutte le furie ribadisce “Come tua?! No, no, cara mia, lo sai che non voglio gli animali in casa!  Quindi, mi dispiace per questa povera bestiolina, ma in casa non la voglio, perciò cerca di darla via e alla svelta!

“Cosa!? – ribatte Marica- lo devo dar via alla svelta? Ma stai scherzando?
“No, no, non sto scherzando!”  Risponde secca la mamma.

“Ma  cosa stai dicendo? Ma che madre sei che non gli hai fatto neppure una carezza, un complimento per dirle quant’è bella? Hai saputo dire solo di darla via! Ma il cuore dove ce l’hai? Dove hai messo quell’amore per gli animali che hai sempre detto di avere? No! Non la darò via neanche se mi ammazzi! Oltretutto mi è costata mille e cinquecento euro…”

“Cosa?? Milleecinquecentoeuro??”,  rispondo io ancora più arrabbiato…
“Si! proprio milleecinquecentoeuro! E allora?” dice sfidando…
“Come ‘e allora’! Allora tu sei tutta matta, figlia mia, per non dire altro!”

E insisto ancora “Ma ti rendi  conto? Ti rendi conto – ripeto- della gran stronzata che sei andata a fare?  Non tanto per aver preso questa povera creatura innocente, ma per la spesa pazza che hai fatto, mentre potevi andare al canile e adottarne uno,  risparmiando tutti quei soldi che ti sarebbero potuti servire, per esempio, come anticipo per comprare una macchina nuova!… E poi vieni a lamentarti che  non arrivi a fine mese, che devi fare le mille miglia senza macchina. Sì, devi farle, ma a pedate nel sedere!

Uffa,  quante storie state  facendo per  aver comprato un povero cane che mi ha fatto proprio una gran pena quando l’ho visto in vetrina solo solo che mi  guardava! Povero cane, mi ha fatto davvero pena: sembrava supplicasse “Portami a casa, portami a casa…E poi, dato che quei soldi sono miei, ne faccio quello che più mi pare!”

“Bene! – le rispondo – allora già che i soldi sono i tuoi e visto che li spendi come ti pare, da oggi collabori  anche  tu alle spese famigliari, cosi almeno ti darai una calmata con questi soldi.”

“Va bene, va bene, basta che però  adesso la finite con questa storia “…
Perfetto, allora da questo mese cominci a collaborare almeno per le tue spese personali…”
“Ok ok!!  Ti ho già detto che collaboro, quante volte ancora ve lo devo ripetere? Però anche voi siete tosti quando vi ci mettete…”…
“Ma allora non hai ancora capito che lo facciamo solo ed esclusivamente per il tuo bene! Piuttosto, povera bestiolina, adesso che l’hai comprata chi si prende cura di questo tenero cagnolino?”
“Papà, non vorrei dire, ma guarda che è una lei, quindi è una bella femminuccia e un domani ti farà anche una bella cucciolata di chiwawa…”
“Aaaaahhhh,  questa si che è una bella sorpresa, hai capito mia cara mogliettina? Vuol dire che un domani saremo nonni dei nostri nipotini chiwawa, sei contenta amore mio?
Ma tu sei tutta matta, figlia mia, se pensi che io e tua madre ce ne andremo in giro con una carovana di civuavuini, sentendo la gente esclamare “uuuhhh che carini, ma a chi somigliano? per me hanno preso tutto dal nonno! Ma che dici, sei cieco? Non vedi che ha i lineamenti della nonna?”. Eh, cara figlia mia hai visto in che casino ci hai messo con questo animale?”…

“Ma cosa pensate tutt’e due? Avete già messo il carro davanti hai buoi…
Va bene, va bene! Allora visto che è tutto qua il problema vorrà dire che quando arriverà il momento giusto la faremo sterilizzare, cosi una volta per tutte risolviamo  questo problema

“Cosa ? Abbiamo capito bene? Hai detto LA FAREMO sterilizzare?”
“Si, ho detto cosi, e allora? Dov’è il problema?”
“Ma come, dov’è il problema! E’ nel fatto che hai voluto prendere il cane e adesso te lo devi mantenere, anche facendola sterilizzare a spese tue!”
“Uuuhhh, quante storie state facendo: non sapevo che eravate cosi spilorci!
“Eh no, cara Marica, qui non si tratta di spilorceria ma di insegnarti a prendere le tue responsabilità, renderti consapevole delle tue azioni, farti crescere sapendo che nessuno ti dà niente per niente e che tutto si conquista e si appaga con il sudore, anche i desideri”.

Bene!  Ora che finalmente ci siamo chiariti, diamo da mangiare a questa perla di cane. Si, ma cosa mangia con questa boccuccia cosi piccola?

“Possiamo fargli due spaghetti aglio olio e peperoncino piccante, di quello proprio tosto, di quello  calabrese che fa risuscitare anche i morti, così  possiamo scoprire se è una terruncella o una bella lombardina”, dico io tanto per buttare li una delle mie battute.

“Ma per cortesia! – dice mia figlia – ho io quello che deve mangiare perlina, me l’hanno regalato dove l’ho comprata!”
“Bene, bene… allora, vediamo un po’ cosa mangerà oggi di buono. Allora, siamo pronti? Si o no?”
“Eeehhh – dice Marica-  quanta  fretta hai! Neanche dovessi mangiare tu! Ma siamo sicuri che la nonna Maria ci ha messo nove mesi per averti?”
“Ah, cara mia questo non te lo posso dire con esattezza, so solo che quando la facevo veramente arrabbiare mi gridava dietro cose indicibili su quanto tempo ci messo…”
“Ahaha, quante risate! Certo che sei proprio forte con le tue battute, papà!”
“No no cara mia, tua nonna Maria me ne diceva veramente di tutti i colori quando la facevo arrabbiare”
“Sei troppo forte papà, chissà quante te ne starà ancora dicendo da lassù…”
“Eh no, figlia mia, adesso basta! Ho già dato!!”

E così, mangia oggi e mangia domani, sono già passati dieci anni da allora e Perla, sempre più vispa, è diventata la regina della casa. Insomma, questa è la mia Perla e sempre nel cuore mi rimarrà.

Ogni novità che entra in famiglia, anche un piccolissimo cane, sembra mettere tutto in subbuglio! Ma poi si sorride, gli affetti prendono il sopravvento e nascono bellissime storie d’amore.