Alla San Pietro, Sante Messe in ricordo di chi è mancato nel periodo della pandemia
Monza, 29 giugno 2020. Sabato 27 e domenica 28 giugno il cortile della San Pietro ha accolto la preghiera, ma soprattutto la fatica ed il dolore di chi non ha potuto dare l’estremo saluto ai propri cari.Sante Messe celebrate da don Luca Parolari e Padre Piero Ottolini per ricordare le persone delle strutture della Meridiana (in particolare: RSA, RSD, Hospice San Pietro, Paese Ritrovato CDI Il Ciliegio e CDI Costa Bassa) che ci hanno lasciato nel periodo che va da metà febbraio ad oggi.
Una preghiera che ha aiutato tanti parenti a rinnovare la comunione spirituale con i propri defunti. Una funzione religiosa che non sostituisce il rito della sepoltura e dell’estremo saluto. “Ho percepito tanta commozione, – racconta don Luca, sacerdote e cappellano della Meridiana – un grande desiderio di sentirsi vicini l’un l’altro, malgrado le norme sul distanziamento fisico. Durante queste Messe si sono intrecciati sguardi carichi di eloquenti parole. Sono quelle parole mai dette se non per WA o per telefono che in situazioni normali sarebbero state pronunciate con lacrime agli occhi fra le braccia degli amici e dei parenti più stretti., Non sono state Messe che hanno sostituito il funerale, ma hanno aiutato a chiudere la stagione del lutto privato e personale per aprire quello di una rielaborazione che supera i confini della sofferenza individuale.”
La partecipazione alle Messe ha superato ogni aspettativa. I parenti hanno risposto positivamente all’invito della direzione di Meridiana che ha deciso, vista la situazione, di rimandare la tradizionale S. Messa e la consueta festa in occasione della giornata dei Santi Pietro e Paolo.
“Abbiamo pensato che la Santa Messa fosse l’occasione più adatta per ritrovarsi e per ricordare i propri cari – specifica Roberto Mauri, direttore della Cooperativa La Meridiana -. Con Padre Pietro e don Luca abbiamo scelto sia sabato 27 che domenica 28 con l’obiettivo di favorire la presenza e la partecipazione dei parenti. Le S. Messe sono state l’occasione per manifestare la nostra vicinanza a chi ha vissuto un duplice dolore: quello della separazione dal proprio caro e quello di non poterlo nemmeno vedere, baciare, accarezzare per un ultimo saluto. I parenti hanno svolto e svolgeranno un ruolo insostituibile nei percorsi di cura e di accompagnamento degli anziani. Nel periodo del lockdown abbiamo utilizzato tutti i mezzi tecnologici per stare vicini alle persone che hanno vissuto il disagio della separazione. Quelle di sabato e domenica sono state celebrazioni piene di speranza come testimoniano le parole del Vangelo della mattina di Pasqua scelte per l’occasione. In quel brano di Vangelo le donne si domandavano: ‹‹Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Ci sentiamo impegnati, oggi più che mai, a dare una mano perché le fatiche che “piegano” le nostre esistenze siano meno pesanti. Noi tutti, operatori compresi, sentiamo la necessità di vicinanza e di consolazione perché i momenti passati e quelli che ci attendono sono decisamente impegnativi. L’emozione condivisa testimonia la coesione della comunità che affianca l’opera di Meridiana.”
Alle celebrazioni oltre ai parenti, presenti anche gli operatori ed i volontari che a breve ricominceranno a frequentare la San Pietro, ovviamente con tutte le attenzioni del caso. Le S. Messe sono state animate dal coro Masci di Seregno (adulti scout-sabato pomeriggio), dagli operatori della San Pietro (domenica mattina) e da una famiglia della Parrocchia di San Biagio (domenica pomeriggio).
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