Per la prima volta, esattamente alle 17,30, hanno suonato le campane della chiesa de “Il Paese Ritrovato”. Una melodia per festeggiare l’imminente Natale e per accompagnare l’accensione delle luci dell’albero che svetta al centro del primo villaggio italiano che ospiterà le persone con demenza e con Alzheimer.
Un luogo di cura del tutto speciale. Ispirato da un’esperienza già attiva in Olanda, “Il Paese Ritrovato” ha aperto ieri le sue porte. Ha mostrato lo stato dell’arte. Il cantiere è quasi ultimato. Le maestranze stanno lavorando all’interno degli edifici per le ultime rifiniture. Mancano poche settimane al taglio del nastro. Tutto è stato realizzato in tempi record.
“E’ trascorso giusto un anno – ha esordito Roberto Mauri, direttore della Cooperativa la Meridiana, – da quando il Comune di Monza ha concesso il permesso di costruire de “Il Paese Ritrovato”. I lavori iniziarono l’8 gennaio scorso ed oggi, 21 dicembre 2017, siamo quasi al traguardo. Abbiamo lavorato a ritmo serrato e realizzato tutto questo in tempi record. Ci eravamo prefissati di costruire il villaggio in 15 mesi. Dopo meno di un anno siamo quasi giunti alla fine dei lavori e ipotizziamo di tagliare il nastro a fine febbraio, comunque non oltre marzo.”
Come i presenti hanno potuto constatare, si tratta di un vero e proprio paese. Ci sono otto edifici ognuno dei quali ospiterà otto appartamenti per un totale di 64 persone. Ogni anziano avrà la sua abitazione. Le persone con demenza e con Alzheimer vivranno in un’area protetta, ma potranno camminare liberamente dentro il paese. Ci sono zone dedicate ai negozi, il parrucchiere, la chiesa, il mini market, il teatro. Abbiamo anche la Pro Loco che sarà la sede degli educatori e del personale sanitario.
L’obiettivo è quello di rendere migliore la vita delle persone con demenza. Desideriamo ridurre lo stress, l’uso di farmaci e offrire a queste persone la possibilità di proseguire la vita sociale.
Attualmente le richieste di inserimento hanno già superato i posti disponibili.
Il progetto è completato dalla presenza di un Centro Diurno e da ambulatori destinati a garantire un supporto ai malati che si trovano al proprio domicilio.
Un progetto di Meridiana sostenuto dalle istituzioni, dai cittadini, dalle famiglie. “Quando abbiamo presentato il progetto, circa due anni fa, da tutti abbiamo avuto un’immediata solidarietà. – ha aggiunto Mauri – Alcune famiglie importanti di Monza non hanno esitato nell’offrire il proprio sostegno economico al progetto, sostegno senza il quale nulla avremo potuto concretamente realizzare. Il costo totale è di circa 9 milioni. Attualmente abbiamo raccolto 6,5 milioni. Confidiamo nel sostegno dei cittadini per raggiungere il budget necessario”.
“Abbiamo acceso tante luci perché vogliamo offrire un’atmosfera natalizia, – ha affermato il Sindaco Dario Allevi, anch’egli presente alla cerimonia – ma le luci più belle sono queste de “Il Paese Ritrovato”. Non è un miracolo, ma è una comunità che si è voluta stringere attorno alla Meridiana. Sono orgoglioso di essere Sindaco di una città che offrirà un progetto così importante e così innovativo”. Allevi ha confermato l’impegno dell’amministrazione di rendere Monza città amica della persone con demenza e con Alzheimer.
Silvano Lopez, direttore sanitario dell’ATS di Monza e Brianza, si è associato ai ringraziamenti e ha condiviso l’entusiasmo delle persone presenti: “l’idea del Villaggio richiama la dimensione della comunità, perché “Il Paese Ritrovato” affianca con efficacia e saggezza la dimensione umana a quella della cura”.
L’incontro si è concluso con la benedizione di don Luca, giovane sacerdote del Centro San Pietro: “questo Villaggio, come tutti i progetti di Meridiana, – ha affermato il giovane prete – assomiglia ad un albero dal tronco forte, ben piantato, ben radicato nella storia, nel Vangelo, nella città. Un albero che cresce verso l’alto per essere casa e luogo di cura per tante donne e per tanti uomini”.