Nel nostro immaginario pensiamo che le persone malate di SLA o affette da patologie neurovegetative vivano in un mondo oscuro, ove regna il senso di inutilità per sé e per gli altri, immersi in una terribile malattia senza speranza. Si, la sofferenza è grande, pesante, disumana.
Una sofferenza che investe anche i propri cari e mette in seria discussione la qualità della vita dei familiari. Eppure scopriamo che queste persone, seppur prigioniere nel corpo, hanno maturato un’eccezionale sensibilità e una grande desiderio di comunicare con il mondo e offrire segni di speranza a tutta l’umanità.
Ecco un articolo preso dalla nostra rivista la Meridiana Oggi dedicato alla redazione Scriveresistere.
Fabrizio Annaro
Scriveresistere
Scriveresistere è il nome della redazione che si sta formando all’interno del Progetto SLAncio, costituita per ora da tre amici affetti da SLA: Luigi Picheca, Claudio Messa e Pippo Musso. Presto si uniranno a loro altri amici che arrivano da tutta Italia. Luigi, Claudio e Pippo invitano tutti a partecipare a questa avventura a scrivere ed inviare le proprie esperienze di vita, le proprie considerazioni. Esperienze, riflessioni, scoperte, emozioni, domande o commenti sono proposti al mondo esterno, attraverso specifici canali di comunicazione e in un’ottica di dialogo con i lettori. Per ora gli articoli vengono pubblicati settimanalmente nello spazio News del sito www.cooplameridiana.it sotto la voce Scriveresistere. I contenuti sono fruibili anche attraverso la pagina Facebook della cooperativa. La redazione, benché appena nata, ha già un sogno: creare un “luogo”, una collana o una testata vera e propria in cui far confluire tantissime storie di esperienze di vita nelle quali si è affrontata con successo una difficoltà, per divulgarle al mondo con un implicito messaggio di speranza.: “ce la puoi fare!” I racconti vanno inviati a scriveresistere@cooplameridiana.it
Lisetta Sorrentino psicologa e coordinatrice della redazione
Ed ora vi proponiamo tre articoli dei nostri redattori. Il primo è una lettera aperta di Luigi Picheca che, dopo aver collaborato con Il Dialogo di Monza, giornale online di buone notizie, ha conseguito l’onore di essere iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti.
Lettera aperta a donne e uomini che non hanno paura della vita
di Luigi Picheca
Ci sono tante malattie neurologiche che purtroppo stanno cambiando radicalmente la vita di tante persone e delle loro famiglie. Una persona che si vede recapitare una sentenza di questo tipo entra in crisi esistenziale. Io ci sono passato quando mi hanno diagnosticato la SLA dieci anni fa. Conosco bene le dinamiche mentali che entrano in gioco in quei terribili momenti quando ti sprofonda il mondo sotto i piedi e voglio aiutare tutti coloro che si trovano di fronte a questa esperienza a riflettere bene. So cosa si pensa, meglio morire che vivere in questo modo!
Eppure c’è sempre quell’istinto di sopravvivenza che ci viene in soccorso inducendoci a più miti consigli. La vita non si deve scartare così facilmente, è sempre piena di sorprese e la ricchezza delle emozioni che ci regala si deve vivere fino all’ultimo momento.
Quello che posso dire è che quella che vi accingerete a percorrere non sarà certo una strada comoda e bella, ma sarà piuttosto un sentiero scomodo. Ma presto scoprirete che vivere è bello e vi troverete accanto tante persone, familiari, amici e altre che ancora non conoscete, che vi daranno tanto affetto da farvi ringraziare di aver scelto di vivere. La vita non è fatta di sole cose futili, ma ci sono zone sconosciute della nostra mente che entreranno in sintonia con la nuova dimensione. Il corpo umano è una macchina perfetta che non si arrende facilmente alle sciagure che ci possono capitare, anzi, esso è in grado di contrastare gli eventi negativi che ci possono tagliare la strada abituandosi alle nuove condizioni di vita e resterete stupiti dalle cose che vi farà scoprire strada facendo.
Non c’è maniera migliore per scoprire la propria intelligenza, le risorse della mente, i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri desideri utilizzando il vasto tempo che avremo a disposizione per dare forma ai nostri pensieri e dedicare loro tutta la nostra volontà, la volontà di vivere che ci cambia dentro.
Pippo Musso anche lui malato di SLA vive a SLAncio. Ha scritto un libro, un’autobiografia dal titolo: Ci vediamo fra cent’anni. Pippo ti invita a scrivere sempre, “perché la scrittura è una potente arma di energia, più forte di una lama affilata. È pura energia che stuzzica i sentimenti nascosti, li fa riemergere, venire a galla, li tira fuori con tenero amore
dal più profondo del tuo cuore.”
Scrivere è proprio bello!
di Pippo Musso
Scrivi, scrivi sempre, perché la scrittura è una potente arma di energia, più forte di una lama affilata. È pura energia che stuzzica i sentimenti nascosti, li fa riemergere, venire a galla, li tira fuori con tenero amore dal più profondo del tuo cuore. E poi puoi indossare le ali della fantasia e viaggiare per mari e per monti e fermarti dove più ti pare, libero! Libero anche dietro le sbarre di una galera. Un condannato, rimpiangendo il passato disse: “in prigione mi possono togliere tutto, ma finché la mia mente è in grado di ragionare, sono libero di volare come un‘aquila nel cielo e di fantasticare, sognare e immaginare tutto quello che mi pare. Attenzione, ancora un consiglio. Se il corpo fa i capricci e si ferma, fregatene e datti un calcio nel sedere: ricordati che hai sempre il tuo cervello da sfruttare, ancora di più e meglio!
Infine Claudio Messa. A Claudio piace la musica perchè “mi invita a lasciarmi penetrare il cuore e la mente dalla poesia e dai messaggi che gli autori lanciano al mondo.”
L’importanza delle parole
di Claudio Messa
Io adoro la musica, ve l’ho già detto. Adoro anche i testi quando questi sono espressione di quella musica, cioè, la calzano come un vestito su misura. Mi piace ascoltare, lasciarmi penetrare il cuore e la mente dalla poesia e dai messaggi intensi che gli autori lanciano al mondo. Ho scelto per voi un testo di Elvis Presley (You’ll Never Walk Alone) perché possiate attingere a piene mani alle sue parole: fatene l’uso migliore, impadronitevene senza pudore perché sono un dono e fanno molto bene!
Quando tu cammini attraverso una tempesta tieni la tua testa alzata
E non avere paura del buio
Alla fine della tempesta c’è un cielo d’oro
E la dolce canzone d’argento cantata dall’allodola
Cammina nel vento
Cammina nella pioggia
Anche se i tuoi sogni saranno sconvolti e crollati
Va avanti, va avanti con la speranza nel tuo cuore
E tu non camminerai mai da solo
Non camminerai mai da solo
Va avanti, va avanti con la speranza nel tuo cuore
E tu non camminerai mai da solo
Non camminerai mai da solo