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“Intervista” a Il Paese Ritrovato

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9 Lug, 2019

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Fabrizio Annaro

“Intervista” al Paese Ritrovato. Domande e risposte sul Villaggio che accoglie persone con Alzheimer

Quante sono le persone ospitate nel Paese Ritrovato, e da dove provengono?

Gli ingressi  complessivi, dal 25 Giugno 2018 al 30 giugno 2019, sono stati 73,  9 le dimissioni (2 rientrati al domicilio, 1 rientrato in RSA, 3 inviati in P.S. e poi ricoverati in ospedale, 3 trasferiti in RSA San Pietro).

I residenti, invece, sono 64 di cui 17 uomini e 47 donne. Età media: 82 anni (minimo 49 anni massimo 93).

Paesi di residenza: 1 Arcore, 1 Arese, 1 Besana in Brianza, 1 Biassono, 3 Bovisio Masciago, 2 Brugherio, 1 Burago di Molgora, 1Calolziocorte, 1 Campione d’Italia, 1 Casatenovo

1 Cinisello Balsamo, 1 Cologno Monzese, 1 Correzzana, 1 ERBA, 2 Lecco, 1Legnano, 1 LIMIDO COMASCO, 1 Macherio, 17 Milano, 13 Monza, 1 Muggiò, 1 Novate Milanese, 1 Rho, 2 Saronno, 2 Sesto San Giovanni, 1 Sovico, 1 Varedo, 1 Vedano al Lambro 2 Vimodrone.

ATS di provenienza: 5 ATS dell’Insubria, 32 ATS della Brianza, 27 ATS della città metropolitana di Milano.

Percorsi provenienza sociosanitari: 6 da RSA, 4 da una casa famiglia, 1 da un reparto di sub-acuti, 2 da una riabilitazione geriatrica, 51 dal domicilio. Dei 51 provenienti dal domicilio: 5 erano assistiti da un familiare (2 di questi frequentavano anche un CDI), 46 erano assistiti da una o più badanti.

Come è strutturata la vita del Paese?

Il Paese Ritrovato propone un ambiente che rispetta tempi e ritmi delle persone nonostante la malattia. Un Paese reale dove continuare a vivere. Il Paese Ritrovato è una vera e propria cittadina con vie, piazze, giardinetti, negozi, il parrucchiere, il teatro, la chiesa, la pro loco, l’orto e gli appartamenti. Un borgo dove ogni residente è libero di scegliere se passeggiare, partecipare alle attività di animazione, oppure fare ginnastica, andare dal parrucchiere, dedicarsi al bricolage ed esercitarsi nei giochi di mantenimento cognitivo, o stare nei propri appartamenti.

Ogni settimana è affisso sulla bacheca del Paese il programma delle attività che spaziano dal giardinaggio al bricolage e alla sartoria,  dal rosario agli esercizi ginnici, dalle attività di allenamento cognitivo al piacere di stare insieme. Il borgo, con il suo bar e i suoi luoghi di incontro è senz’altro lo strumento adeguato a contrastare la solitudine, lo stigma e l’emarginazione che spesso la malattia comporta.

Diversi centri sociosanitari sono interessati a replicare il modello, con richieste provenienti non solo dall’Italia, ma anche dall’estero, ci sono stati sviluppi su questo punto?

Da quando è stato inaugurato, il borgo ha ospitato, a giugno 2019, 214 visite, delegazioni di  enti socio sanitari, istituti di ricerca ed universitari. Le visite sono di due tipologie: quelle brevi di un’ora circa e quelle di carattere formativo destinate ad operatori e personale socio sanitario delle RSA nuclei Alzheimer. Quest’ultime si suddividono in moduli da 4 oppure da 8 ore. Abbiamo ricevuto delegazioni da tutta in Italia, in particolare dal nord, e dalla Svizzera.

Quante sono le persone che lavorano per la struttura e quali professionalità sono presenti?

Nel borgo operano 54 persone. Le figure professionali sono: OSS, IP (Infermiere Professonale), medici, psicologi, educatori professionali, terapisti occupazionali, fisioterapisti, addetti ai servizi di sanificazione. Inoltre collaborano 22 volontari.

Il parrucchiere è fra i negozi più frequentati del borgo

Quale è il vantaggio per gli ospiti?

Dalle prime osservazioni risulta  che i residenti mostrano un incremento del tempo attivo sia delle attività motorie sia di quelle relative al bricolage, (pittura, laboratorio allenamente, tessitura …). E’ migliorato anche il tono dell’umore e la socializzazione. Ridotte di molto le problematiche comportamentali e l’uso dei farmaci. Benefici anche per i care giver che vedono ridursi il carico della situazione familiare. In questi prime fasi di attività del borgo, si conferma l’efficacia del progetto.

In questo video vi proponiamo la testimonianza di Barbara Manfredini (la sua mamma è residente del  Paese da luglio 2018) e a seguire le dichiarazioni della Geriatra di Meridiana Mariella Zanetti e di Roberto Mauri direttore della Cooperativa. Nel video troverete anche altre dichiarazioni.

 

Quale riscontro scientifico?

Occorrerà, però, la fine della sperimentazione, (due anni circa) per poter indicare con maggior dettaglio e precisione l’impatto scientifico del modello di cura del Paese Ritrovato. Il monitoraggio scientifico sarà sviluppato dal team di Meridiana in collaborazione con prestigiosi enti scientifici ed universitari. Nell’elenco compaiono l’Università Milano Bicocca Dipartimento Geriatria,  il Politecnico Milano Dipartimento Elettronica; il Politecnico Milano Dipartimento Desig, il CNR Milano Dipartimento IBFM, la LIUC Castellanza.

La giornata tipo al Paese Ritrovato

La giornata tipo del Paese Ritrovato ricalca quella di un borgo. Le persone sono libere di scegliere se fare una passeggiata, andare la bar, prenotarsi per il parrucchiere, bere un caffè, scambiare quattro chiacchiere. Il borgo offre importanti occasioni di socializzazione. Anche i familiari, che possono entrare senza limiti di orario, condividono i ritmi del borgo. Inoltre ogni lunedì è affisso all’albo della Pro Loco il programma di attività.

Sulla questione rette, è stato definito il contributo regionale?

Regione Lombardia, dopo un attento esame del progetto, ha deciso di riconoscere il carattere sperimentale del servizio di cura e pertanto ha deliberato un contributo sulla retta di 29,00 euro giornaliere per residente. Un importante riconoscimento  giunto a febbraio 2019, a poco meno di un anno dall’inaugurazione del Villaggio.  Una decisione di grande importanza per il futuro della lotta contro l’Alzheimer perché agevolerà altre esperienze simili a quella del Paese Ritrovato. La retta, attualmente è di  93,00 euro giornaliere. I costi complessivi per persona sono di 125,00/130,00 euro giornalieri. Prima del contributo regionale la nostra cooperativa si è fatta  carico della differenza.

Febbraio 2019: Il Presidente della Regione Lombardia Attilo Fontana e il Suo Vice Fabrizio Sala insieme ai donatori e al team di Meridiana.

Quali sono le principali caratteristiche del Paese Ritrovato che lo rendono un’esperienza diversa dalle altre?

Anzitutto l’originalità dell’iniziativa. Il Paese Ritrovato è un’esperienza forse unica in Italia ed unica anche in Europa. Il villaggio rappresenta un sistema di cura in cui la persona è al centro del modello, ne rispetta la storia, ne riconosce le capacità residue, ne considera le emozioni, ne valorizza le relazioni. Un modello di cura che coinvolge i familiari e li considera risorsa fondamentale nella gestione della quotidianità. Il Paese Ritrovato ha lo scopo di cambiare radicalmente la cultura della cura, rivoluzionarla, affinché il malato non sia ghettizzato, ma inserito in una vera realtà sociale adeguata alle sue esigenze e alle sue possibilità.   

Febbraio 2019: i Sindaci dei Comuni di Monza Brianza in visita al Paese Ritrovato. Il bar del Paese è uno dei luoghi di socializzazione del borgo.

Dove avete trovato i finanziamenti?

Il borgo sorge su un un’area di oltre 14 mila mq, di cui 5350 mq calpestabile (parte costruita. Il costo complessivo  supera gli 11 milioni di euro.  Poco  meno di sette (6,9 Mln) sono giunti attraverso donazioni operate da famiglie, cittadini, imprese, fondazioni, associazioni. Non è mancata la collaborazione con gli enti pubblici: Comune di Monza, Regione Lombardia, ATS Brianza, ASST Monza. I contributi più importanti, quelli che hanno fatto sì che il progetto decollasse, sono arrivati da tre famiglie illuminate della Brianza: Rovati, Fontana, Fumagalli. Decisivi anche gli interventi di Fondazione Cariplo, della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, Assolombarda Confindustria Milano-Monza Mb e dell’Associazione Petri Cagnola.

Febbraio 2018, giornata inaugurale. Fra il pubblico alcuni fra i donatori: Giuseppe Fontana, Giovanna Forlanelli, Andrea Flumiani di Fondazione Cariplo, Andrea Dell’Orto di Assolombarda.

Quanto c’è voluto per far sorgere la cittadina?

A novembre 2016 Il Paese Ritrovato era un progetto sulla carta. L’8 gennaio dell’anno successivo è stato aperto il cantiere; 18 marzo del 2017 è la data che segna la posa della prima pietra. Il 22 dicembre dello stesso anno si festeggia il Natale e suonano per la prima volta le campane della chiesa del villaggio. Il 24 febbraio 2018 si taglia il nastro e dal 25 giugno, sempre del 2018, varcano la soglia i primi cittadini de Il Paese Ritrovato.

 

Chi ha progettato e chi gestisce Il Paese Ritrovato?

Il Paese Ritrovato è un’idea della Cooperativa Sociale La Meridiana che, da oltre 40anni offre servizi di assistenza agli anziani e alle famiglie. Il Paese è gestito dalla stessa Cooperativa La Meridiana. www.cooplameridiana.it – www.ilpaeseritrovato.it Chi ha visitato Il Paese Ritrovato

Quali personalità hanno visitato Il Paese?

Numerose le personalità e i VIP che hanno incontrato i residente del Paese. Dal Presidente del Senato, Elisabetta Casellati all’Arcivescovo di Milano Mario Delpini. Dai sindaci del territorio di Monza e Brianza al Presidente  di Regione Lombardia, da personaggi dello spettacolo a quelli del mondo sportivo, del teatro e della cultura. Grande risonanza sui media. Hanno parlato  del Paese TV, giornali nazionali e testate locali, giornali on e ampia diffusione sui social. Riproponiamo la dichiarazione del Presidente Casellati

Il Paese Ritrovato è un bene comune per il nostro territorio puoi sostenerlo anche tu con una donazione tramite:

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